La Val Viola è facilmente raggiungibile in auto e con i mezzi pubblici, i sentieri sono molto semplici, ideali anche per le famiglie.
Per chi volesse qualcosa di più impegnativo è sufficiente allungare il percorso e compiere un anello fino al Passo di Val Viola, che sfocia direttamente in Svizzera sulla Val Viola Poschiavina (Val di Campo).
Se scorri potrai trovare il percorso che ho scelto io e le diverse varianti.
Autunno in Valtellina significa solo una cosa: il tanto atteso foliage. ll trekking che ho scelto si presta benissimo per questa stagione!
PERCHÈ LA VAL VIOLA
Ho scelto di parlarti di questo posto anche per un altro motivo.
Ora ho 26 anni e vado in Val Viola da…26 anni. La prima volta non ero ancora nata.
Ho avuto la fortuna di camminare fin da piccola, di avere il tempo di innamorarmi di questi luoghi spettacolari grazie alla mia famiglia.
Chi mi conosce lo sa: sono totalmente innamorata di questa valle! L’Alta Valtellina per me significa casa, famiglia, estate, condivisione, ma anche fatica e lamentele (ebbene sì, i miei genitori se le ricordano bene!).
Ogni anno quando ero piccolina passavo tutto il mese di agosto in Alta Valle e questo trekking era sempre in programma: sveglia presto per prendere posto al parcheggio, camminata fino al Rifugio Viola dove ci aspettava un buonissimo pranzo.
Il Rifugio Viola
Anche il Rifugio è cresciuto con me. Mi ricordo il nonnino che girava la polenta nel paiolo, posizionato fuori del casolare, sulla destra. Quando la nonnina usciva dalla porta invece significava solo una cosa: spezzatino in arrivo. E infatti, insieme a lei arrivavano un fantastico profumino e diverse portate, di polenta, formaggio, salsiccia…
Il menù è sempre quello ed è inconfondibile. Per concludere, torta e caffè. Mio papà mi faceva sempre assaggiare la grappa!
Per maggiori informazioni, guarda il sito ufficiale.
Sono stata qui anche con i miei nonni.
E quando sono diventata grande ho deciso di mantenere viva questa tradizione e il ricordo che ho di questo posto e soprattutto delle persone che lo hanno vissuto insieme a me: ho deciso di andarci sempre una volta all’anno.
La mia 26ima volta, per cambiare un po’, ci sono andata in autunno, dopo la chiusura stagionale del rifugio e… mi sono innamorata ancora di più.
Non pensavo fosse possibile, ma la Val Viola in questo periodo è ancora più bella.
COME ARRIVARE IN VAL VIOLA
La Val Viola si trova a una ventina di km da Livigno e da Bormio ed è raggiungibile in auto presso la località Arnoga lungo la strada statale 301.
L’imbocco della strada che conduce ai diversi parcheggi è sul tornante dell’Hotel “Li Arnoga”.
PARCHEGGIARE
Abbiamo parcheggiato l’auto nel primo parcheggio libero nei pressi del Centro di Educazione Ambientale di Arnoga, proprio di fronte all’Hotel. Anche nel periodo estivo questo parcheggio è gratuito: è consigliabile però arrivare la mattina presto per trovare posto.
Altrimenti, passato il tornante dell’Hotel e Ristorante, sulla sinistra è presente un altro parcheggio gratuito.
Altri 4 parcheggi sono presenti lungo la strada asfaltata che si addentra nella valle: i cartelli indicano la direzione del Rifugio Viola. Per poter lasciare l’auto al Parcheggio P1 Altumeria, quello solitamente più gettonato, occorre pagare un ticket di 5 Euro giornalieri all’apposita macchinetta automatica situata lungo la strada.
Nel periodo estivo, una navetta collega la tratta Arnoga – P1.
TREKKING AD ANELLO: LA MIA SCELTA
Prima tappa
Il trekking che abbiamo scelto noi attraversa l’intera vallata e tocca due rifugi: dal sentiero numero 291 che si imbocca dal parcheggio (a quota 1880m), si costeggia il torrente Verva in direzione Alpe Dosdè.
La strada è ampia, sterrata e in alcuni brevi tratti asfaltata, quasi sempre in piano e senza alcun tipo di difficoltà tecnica.
Inizialmente si attraversa un bosco di abeti e larici: lo spettacolo autunnale inizia fin da subito.
Un ponte attraversa il torrente, camminando quindi sull’altro versante si costeggia una piccola diga e in breve si raggiunge la Baita Caricc e poi il Rifugio Federico al Dosdè (2134m).
Seconda tappa
Dal Rifugio il percorso si fa leggermente più tecnico: il sentiero 291/1 attraversa una zona ricca di pietre e massi erratici, risalenti all’antico ghiacciaio che ha plasmato la valle. La pendenza è minima.
Facendo attenzione a dove si mettono i piedi e a seguire la segnaletica disegnata sui sassi, si costeggia uno splendido lago e in circa 1 ora e 20 si raggiunge finalmente il Rifugio Viola (2314m)
Il Lago Viola fa da sfondo, la valle già a metà ottobre è completamente dorata, solo i sempreverde fanno da contrasto.
Non è tutto: con nostra grande sorpresa, il lago ha iniziato già a ghiacciarsi. E non c’è nessuno, in tutta la giornata abbiamo incontrato al massimo 5 persone.
Il ritorno
Dopo una breve pausa pranzo (brazzadella e formaggio d’alpe dell’Azienda Agricola Agneda, buonissimo!) ed aver riposato mente e animo davanti a quella valle incantata, ci avviamo per il ritorno.
Le ore di luce iniziano a non essere molte, quindi optiamo per tornare indietro e non proseguire fino al Passo. Il sentiero che scegliamo è la strada principale: lasciando il Rifugio Viola alle nostre spalle si procede verso sinistra imboccando la strada bianca.
Questa prosegue in piano per tutto il tempo, mostrandoci una diversa visuale sulla vallata. Ricordate: l’ultimo tratto asfaltato dura circa un’oretta.
TANTE VARIANTI: LA VAL VIOLA E ALTRE VALLI
Una rete di sentieri attraversa questa valle. Si può scegliere di percorrere la strada principale, asfaltata e poi sterrata, ideale per le mountain bike (quella che ho fatto al ritorno).
Si può prendere invece il sentiero che la costeggia e attraversa il torrente, facendo tappa anche all’Alpe Dosdè (come ho fatto io).
Arrivati al Rifugio Viola si può decidere di proseguire fino al Passo e oltre, verso la Svizzera e il Lago Saoseo.
Puoi scegliere di compiere l’anello più breve, di circa 9 km invece di 17, parcheggiando al P4. Ti lascio qui la traccia GPS.
Inoltre, in Val Viola ci sono tante alternative e tante valli: un sentiero conduce al passo della Vallaccia che la collega alla Valle del Foscagno; il passo di Dosdé sbocca nella Val d’Avedo; il passo di Verva conduce nell’ omonima valle collegata con la Val Grosina.
AUTUNNO IN VAL VIOLA: COSA VEDERE
- Foliage: colori spettacolari lungo il cammino. Scorri fino alla galleria fotografica per averne un assaggio! Sai perché avviene questo fenomeno? Dai un’occhiata…
- Torbiere: ecosistemi vulnerabili e assolutamente da salvaguardare. Hanno un’importanza naturalistica e geobotanica immensa, garantiscono biodiversità ed endemismi di molte specie vegetali e non solo. Ne paro sul Blog dell’Ente del Turismo della Valtellina.
DETTAGLI DEL TREKKING E CONSIGLI UTILI
Parcheggio: 46.45815089665706, 10.240542472219355
Sentiero: numero 291 dal parcheggio al Dosdè. Numero 291/1 dal Dosdè al Rifugio Viola.
Segnaletica Sentiero: bianco e rosso
Lunghezza totale del percorso: 17,8 km
Tempo parcheggio – Rifugio Dosdè: 2h10
Tempo Dosdè – Rifugio Viola: 1h10
Dislivello positivo: circa 540 metri
Difficoltà: facile.
▲ ATTENZIONE nell’unico punto leggermente più tecnico tra il Dosdè e il Viola (in ALTERNATIVA, dal Dosdè ci si collega alla strada principale).
Puoi trovare la traccia del trekking qui, mentre sotto trovi tutte le fotografie che ho scattato. Non riesco a scegliere la più bella… allora le ho messe tutte! Buona visione.
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