Trekking in Val Tartano con Itinerari: dal Ponte nel Cielo al Bivacco Rovedatti

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Da qualche anno la Val Tartano è diventata una delle mete turistiche più gettonate.

Il Ponte Nel Cielo, il ponte tibetano più alto d’Europa, è spesso in cima alla lista delle cose da fare e da vedere in Lombardia.

Con questo articolo però vorrei invogliarti a visitare questo magnifico posto con occhi diversi.

Infatti, grazie ad una splendida giornata all’insegna della montagna e del trekking insieme a ItinerariTV di Tele Unica ho avuto modo di scoprire i dettagli più profondi del Ponte del Cielo, del Bivacco Rovedatti e in generale della Val Tartano.

Val Tartano Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti

La Val Tartano: 3 trekking consigliati

La Val Tartano è una delle valli principali del versante orobico della Bassa Valtellina, insieme alle famose Valli del Bitto.

Prende il nome dall’omonimo torrente che la attraversa e incessantemente la modella: il Tartano, che puoi vedere dall’alto del Ponte del Cielo.

La Val Tartano si congiunge con la bassa valle all’altezza di Talamona ed è formata da due principali centri abitati: Campo Tartano e Tartano.

Ha una conformazione ad Y: si dirama proprio all’altezza di Tartano a 1200 metri di quota dividendosi nella Val Lunga a est e Val Corta a ovest.

Sia nella zona più bassa della valle sia nei tratti più alti la Val Tartano è ben caratterizzata dalla presenza di una vasta rete escursionistica che racchiude antichi passaggi verso gli alpeggi, storiche baite e maggenghi.

Nuovi sentieri sono stati sistemati di recente e resi fruibili grazie all’intervento di uomini volenterosi per valorizzare ancora di più il territorio.

Ecco 3 trekking che ti consiglio vivamente di fare in Val Tartano:

Il Sentiero dei Ponti: è un facile trekking ad anello di circa 2h30 di cammino e 400 metri di dislivello in cui si attraversano ben 5 ponti. 
ATTENZIONE: attualmente è CHIUSO! Tieni controllato qui.

Escursione ai laghi di Porcile: per questo trekking si parte dalla località Arale e con circa 600 metri di dislivello si possono ammirare 3 laghi alpini di origine glaciale fino ad arrivare al Passo Tartano a circa 2100 metri di quota.

– Una notte al Bivacco Rovedatti, il trekking protagonista dell’esperienza di oggi, attraverso il Sentiero delle Arene.

Val Tartano Bivacco Rovedatti
Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti

Come arrivare

Dalla SS 38 appena dopo aver superato la galleria che oltrepassa l’abitato di Morbegno, all’altezza della rotonda prendere la seconda uscita e seguire le indicazioni per la Val Tartano.

Dopo pochi km svoltare a destra, sempre seguendo le indicazioni.

A questo punto la strada inizia a salire e si percorrono circa 12 tornanti fino ad arrivare a Campo Tartano (1050 metri slm).

Nel paese sono presenti alcuni piccoli parcheggi gratuiti (trovi le coordinate nei dettagli)

La partenza del trekking: il Ponte del Cielo in Val Tartano

Campo Tartano si è dovuta ben attrezzare per la grande quantità di visitatori attratti dalla recente costruzione del Ponte nel Cielo: nel paese la stradina da seguire per arrivare al ponte è ben segnalata.

Il punto di partenza del trekking di oggi è proprio lui: il Ponte nel Cielo.

Con i suoi 140 metri di altezza è il ponte tibetano più alto d’Europa ed è stato costruito nel 2018 dai rappresentanti del Consorzio Pustaresc, tra cui Renato Bertolini, che ci ha accompagnato per tutto il trekking raccontandoci la storia della valle.

Dal ponte la vista è magnifica e si può anche ammirare uno sbarramento artificiale sul torrente Tartano: la Diga di Colombera. Quel giorno l’acqua era ancora ghiacciata: uno spettacolo da non perdere!

Per rimanere aggiornati sulle aperture del ponte, sulle condizioni dei sentieri e per prenotare la visita alla struttura clicca qui.

Val Tartano Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti

Tappa 1: da Frasnino all’Alpe Pustaresc

Oltrepassato il ponte ti troverai in località Frasnino.

Qui troverai una baita caratteristica in legno e il chiosco La Bugiola dove puoi fermarti a fare merenda o birdwatching!

Proseguendo lungo il sentiero in sassi si entra nel bosco e si procede con leggeri sali-scendi.

Dopo circa 15 minuti di cammino arriverai ad un bivio: svolta a destra seguendo il Sentiero delle Arene.

Questo percorso è ben tracciato da cartelli in legno appesi ad alberi e baite e delle corde arancioni ben visibili durante l’inverno. I cartelli appesi raffigurano uno dei protagonisti di questi boschi, il gallo forcello.

Il Sentiero delle Arene infatti deve il suo nome alla presenza di questo maestoso uccello, il cui habitat richiede la presenza di boschi di conifere intervallati da ampie radure, le arene, dove i maschi si esibiscono in particolari danze e combattimenti per conquistare la femmina.

Il sentiero procede a zig zag in salita. La pendenza si azzera in alcuni punti dove puoi ammirare la vista sulle cime più alte della Val Tartano e le tipiche baite di queste quote, riprendendo fiato.

Il tratto più impegnativo per me è stato quello appena prima di raggiungere l’Alpe Pustaresc: la pendenza si faceva sentire e la presenza della neve ha sicuramente reso più difficile il passo.

ATTENZIONE: in inverno occorre prestare particolare attenzione soprattutto in 3 punti precisi del trekking in cui si attraversano dei piccoli canali, spesso ghiacciati e ventosi.

Val Tartano Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti
L'Alpe Pustaresc

Tappa 2: dall’Alpe Pustaresc al Bivacco Rovedatti

Dopo una meritata pausa godendosi lo splendido panorama dell’Alpe Pustaresc a quota 1714 metri, dove d’estate puoi trovare le mandrie al pascolo, segui i cartelli per il Bivacco Rovedatti.

Dall’alpe in realtà partono due sentieri per il Bivacco.

Noi scegliamo di seguire il cartello in legno che indica 15 minuti di cammino.

Manca l’ultimo sforzo: attraversato l’alpeggio si riprende a salire per gli ultimi metri di dislivello in un bosco di conifere veramente suggestivo, per la maggior parte formato da alti abeti.

Ed eccolo lì: a quota 1850 metri c’è una piccola radura affacciata sulla bassa valle che ospita il Bivacco Rovedatti.

Da questo luogo incantato puoi vedere persino il Lago di Como!

Val Tartano Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti

Il ritorno del trekking: una pausa tutta dolce

Dal Bivacco Rovedatti, in circa 20 minuti in piano, si può raggiungere il Pizzo della Pruna lunga l’Alta Via della Val Tartano.

Una volta ammirato il paesaggio ti consiglio, specialmente in inverno, di tornare dallo stesso percorso dell’andata.

Quando siamo arrivati alle baite di Frasnino ci ha accolti una magnifica sorpresa: abbiamo assaggiato i buonissimi tortelli dolci, detti simpaticamente Stupacüi!

Val Tartano Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti
Val Tartano Bivacco Rovedatti

Dettagli del trekking e consigli utili

Parcheggio: 46.13397211908823, 9.668822520491409

Durata del percorso sola andata: circa 2h30

Quota più bassa: 1050 metri s.l.m.

Quota più alta: 1850 metri s.l.m.

Dislivello positivo: 800 metri

Difficoltà: media. È richiesto allenamento a causa del dislivello.

ATTENZIONE: ramponcini e ciaspole necessari nel periodo invernale.

Indossare SEMPRE calzature adatte ai sentieri di montagna.

Il Bivacco Rovedatti

Il Bivacco Rovedatti è stato costruito in memoria di Roberto Rovedatti, padre di Annalisa e Guido, che è venuto a mancare nel 2017 proprio nei suoi amati boschi della Val Corta.

Il suo amore per la montagna e soprattutto per le montagne di casa sua è stato trasmesso ad Annalisa e Guido che, insieme ad un bellissimo gruppo di volontari e amici, hanno unito le forze e deciso di creare quest’opera in memoria di papà Roberto.

Oltre al Bivacco è stato adibito il Parco Rovedatti nel pianoro dove è stata costruita la baita: sono stati posizionati dei tavoli in legno, una piacevole altalena e delle bacheche con raccontata la storia del Bivacco e i protagonisti che l’hanno resa possibile.

La struttura del Bivacco Rovedatti ricorda molto quella tipica dei Calèc, principalmente in legno e sassi con un’ampia vetrata che si affaccia sul Lago di Como.

Il bivacco è autogestito: ha 10 posti letto, una stufa e tutto l’occorrente per cucinare.

QUI puoi prenotare la tua presenza al bivacco, ma attualmente, fino alla fine dell’emergenza sanitaria, non è possibile accedervi.

Se vuoi soggiornare fermati un momento e leggi qui. È importante!

Bivacco Rovedatti
Bivacco Rovedatti

Il Ponte nel Cielo: la Val Tartano vista dall’alto

Pochi anni prima, nel 2016, c’è stata un’altra iniziativa che ha reso la Val Tartano una delle mete preferite da raggiungere e visitare: la costruzione del Ponte nel Cielo.

Il Ponte nel Cielo collega Campo Tartano e il maggengo Frasnino ed è stato costruito proprio con l’intento di collegare queste due zone, come ci racconta Renato Bertolini, che ha avuto l’idea della realizzazione del ponte insieme al resto dei volontari del Consorzio Pustaresc.

Purtroppo o per fortuna, come già ti ho raccontato qui, anche la costruzione di questo ponte ha portato un elevato flusso di turisti che si vogliono godere la vista da lassù passeggiando sul ponte traballante.

Lo ammetto, è stato emozionante anche per me.

Soprattutto quando al ritorno abbiamo visto il tramonto dal ponte. È uno spettacolo da non perdere.

Ti consiglio però di visitare la Val Tartano in tutto il suo splendore e non fermarti solo al ponte per scattare qualche selfie: gli sforzi economici ed umani che sono stati impiegati per la valorizzazione di questa magnifica valle non devono essere vani 😉

Non solo trekking: quando la montagna unisce

Entrambe le iniziative sono state rese possibili grazie alla volontà di un piccolo gruppo di persone con la grande passione per la montagna e la loro casa, oltre al Consorzio Pustaresc e le associazioni a carattere sociale che hanno preso parte alla realizzazione del Bivacco Rovedatti, “La Breva” e la “Navicella”.

Per questo, per me questa giornata è stata davvero significativa.

È stata la dimostrazione che la montagna va oltre le semplici cime e i metri di dislivello.

La montagna è unione, condivisione, rispetto, accoglienza. È un momento per stare in famiglia e per dedicare del tempo, del tempo vero, alle persone che più ti stanno a cuore.

È la dimostrazione che a volte ad andare piano si arriva prima.

Perché non c’è bisogno di correre, altrimenti si perdono pezzi per strada.

Questo è quello che mi hanno trasmesso Annalisa, Guido, Renato e tutti gli altri della Famiglia Rovedatti, che ringrazio di cuore.

Una famiglia che per ricordare la mancanza di una persona unisce le forze e regala qualcosa di grande ad un’intera vallata ed a tutte le persone che, anche senza sapere la vera storia, passano una notte o una giornata al Parco e Bivacco Rovedatti.

Questa giornata è stata la prova che se ci metti davvero tutta la passione che hai dentro puoi “scalare” una montagna con un treppiede e una telecamera in mano, fino ad arrivare in cima, con il sorriso.

Questo è quello che fanno Alessandro e Donato per portare un po’ di montagna e le sue storie nelle case di tutti. Anche in quelle di chi in montagna non ci va mai, ma semplicemente se la gode dal divano di casa e sogna un po’, grazie ad Itinerari-Tele Unica.

Alessandro e Donato cercano la vera essenza della montagna… in ogni clip, in ogni “fermatevi”, “camminate”, “questa non va bene” e “dai che la telecamera non ti mangia!” raccontando, con tanta pazienza, le storie di chi quelle montagne le vive tutti i giorni e per cui sono casa.

Cercando di dare valore al territorio, all’ambiente e alle tradizioni, proprio come io e Yuri ci impegniamo a fare in ogni escursione.

La montagna non è turismo.

È rispetto, storia, unione, famiglia, felicità, pericolo. E come tale va sempre trattata con rispetto… con le scarpe giuste, la pancia piena e il cuore aperto.

A presto.

Qui puoi trovare la puntata di Itinerari.

Val Tartano Bivacco Rovedatti
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