Sto per raccontarti il trekking ad una delle cime più panoramiche della Valtellina raggiungibile con molta facilità.
Esatto! La camminata al Monte Padrio non richiede molto allenamento, ma è una delle più belle e appaganti sia dal punto di vista paesaggistico sia naturalistico.
Il suo crinale separa l’Alta Valtellina e la Valcamonica e permette una vista a 360° a dir poco spettacolare!
La neve si sa, rende tutto più magico e per questo lo consiglio molto come trekking invernale. Io infatti ci sono andata d’inverno, ma sono sicura che anche nei mesi estivi sia degno di nota.
L’unica puntualizzazione che voglio fare è questa: la cima del Monte Padrio è spesso molto ventosa quindi porta con te l’abbigliamento adatto.
La partenza: come arrivare
Per raggiungere il Monte Padrio si lascia l’auto al villaggio di Trivigno, proprio dove c’è la Chiesa di San Gaetano (scorri per leggere i dettagli).
Per arrivare qui, dalla strada statale 38 all’altezza di Tresenda segui le indicazioni per Aprica.
Superati tutti i tornanti e raggiunto il famoso paese di montagna, vai oltre il passo e segui le indicazioni per Trivigno.
Dopo circa una decina di km e dopo aver superato la Riserva Naturale Pian di Gembro (da vedere assolutamente!) si raggiunge la chiesa di San Gaetano a Trivigno.
Se vuoi accorciare il percorso c’è un altro ampio parcheggio poco più avanti (a quota 1794, in foto).
ATTENZIONE: c’è un’altra strada per raggiungere Trivigno che si imbocca all’altezza di uno dei tornati per l’Aprica. È stretta e d’inverno viene chiusa per sicurezza.
Il trekking verso la cima del Monte Padrio
Lasciata l’auto davanti alla chiesa, a quota 1700 metri, si seguono i cartelli per il Monte Padrio che indicano circa 1h30 di cammino lungo il sentiero 409.
Fin da subito noto la presenza di molte indicazioni: ogni sentiero o strada che incontro è ben segnalata e ad ogni parcheggio c’è una carta escursionistica che ben suggerisce alcuni percorsi da poter fare.
Per i primi 20 minuti di trekking si cammina lungo una strada asfaltata che incrocia qualche baita e l’Agriturismo Paradiso in cui è possibile fermarsi a mangiare nella stagione estiva (maggiori dettagli in foto).
Lasciata la strada, il sentiero diventa dapprima largo e sterrato, poi entrando nel bosco, diventa più rustico, ma il tracciato è semplice e non richiede passaggi tecnici.
La pendenza è costante e ben distribuita lungo tutto il percorso. Non ci sono tratti troppo impegnativi.
Attrezzatura consigliata per il trekking invernale al Monte Padrio
Se decidi di andare in inverno al Monte Padrio ti consiglio di portare con te ciaspole e ramponcini.
Infatti, consiglierei di indossare i ramponcini nel primo tratto di percorso che rimane più in ombra e, soprattutto nei punti più pendenti, il ghiaccio che si forma potrebbe rendere il passo più difficoltoso.
Consiglio invece le ciaspole per il secondo tratto di trekking: lasciato il bosco si segue il sentiero 411 e ti si apre davanti un panorama bellissimo e delle morbide praterie che in caso di neve fresca potrebbero far sprofondare il piede.
Dalla vetta del Monte Padrio
In circa 1h30 dalla partenza si raggiunge la cima del Monte Padrio.
Per me è stata una bellissima sorpresa arrivare in cima e trovare un panorama del genere. La vetta è a quota 2154 metri e per questo ammetto che non mi aspettavo un simile spettacolo!
La fortuna del Monte Padrio è di essere l’unica cima di questa altezza nelle vicinanze e trovandosi tra l’Alta Valtellina, la Bassa Valtellina e la Valcamonica regala un panorama a 360° sulle cime più alte.
Ho avuto la fortuna di ammirare questa magnifica vista in una giornata di sole: l’Adamello era ben visibile, ma non solo! Ho riconosciuto l’ingresso alla Val Viola, la tipica forma del Monte Cervino e in lontananza si intravedevano anche le Dolomiti. Un trekking da non perdere!
Un’altra cima: il Monte della Colma
Per divertirci ancora un po’ dopo essere scesi dal Monte Padrio abbiamo lasciato il sentiero principale per salire sulla cima del Monte della Colma.
In realtà è una collinetta ben visibile e poco distante dal Monte Padrio che offre un’altra prospettiva del panorama intorno.
Nell’osservare i paesi alle basse quote ci siamo resi conto di un laghetto che non conoscevamo: sai dirci di cosa si tratta? Lo si vede bene nel video qui sotto.
Il ritorno
Questa volta ho deciso di tornare al parcheggio dallo stesso sentiero dell’andata perchè in alcuni punti la neve era troppo fresca e non avevo l’attrezzatura adatta.
Sulla cartina escursionistica lungo il percorso però è ben segnalato un anello chiamato “Giro Dos della Croce” indicato proprio per le ciaspole.
La prossima volta lo farò sicuramente!
Per scoprire le altre varianti invece leggi l’ultimo paragrafo.
Dettagli del trekking e consigli utili
Parcheggio: 46.18857516764357, 10.192860383603438
Lunghezza totale del percorso: 9 km
Quota più bassa: 1700 metri s.l.m.
Quota più alta: 2154 metri s.l.m.
Dislivello positivo: 454 metri
Difficoltà: facile.
È il trekking ideale se cerchi una passeggiata in mezzo alla natura poco impegnativa. È perfetto anche come avvicinamento alla montagna d’inverno!
Altri sentieri e attività a Trivigno
Oltre all’anello per i ciaspolatori “Giro Dos della Croce”, un percorso facile di 5,3 km e 170 metri di dislivello, ci sono altre varianti e tante altre attività da poter fare nei pressi di Trivigno.
Al parcheggio a quota 1794 metri di cui ti ho parlato all’inizio sarai immerso in una grande vallata fatta di prati erbosi che in inverno significano solo due cose: bob e slittino!
E devo dirti la verità… quando ci sono andata io ho incontrato poche persone quindi per chi vuole stare lontano dal traffico e dal caos è l’ideale.
Non è finita qui!
Ci sono ben 3 anelli per lo sci di fondo: uno facile di 2 km, uno medio di 4 km e uno difficile di 7 km. Al parcheggio è presente una struttura con gli spogliatoi.
Il Monte Padrio è perfetto anche per lo sci alpinismo e soprattutto per chi vuole imparare: il percorso è quello che abbiamo fatto noi a piedi ed è semplice.
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