La Val Venina è una delle valli laterali della Valtellina.
Si sviluppa da Piateda verso sud, nel Parco delle Orobie Valtellinesi ed è stata utilizzata a lungo per l’estrazione del ferro.
Persino Leonardo Da Vinci è passato di qui!
L’escursione al Lago Venina parte dalla Val Venina propriamente detta:
la valle in realtà si divide in ben 4 altre valli, tra cui la Valle di Scais o di Caronno di cui vi ho già parlato.
Sto parlando di località poco conosciute e soprattutto poco frequentate.
Lontane dal caos, solitamente qui non si trovano rifugi gestiti e lunghe file di camminatori.
Per questo è stata la meta del nostro 14 agosto!
Come arrivare in Val Venina
Per raggiungere l’imbocco della Val Venina prosegui da Sondrio in direzione Faedo Valtellino/Piateda.
Prima di iniziare ad addentrarti lungo la strada che porta in montagna,
ricordati di fermarti al Bar Centro di Piateda e pagare il ticket (5 euro al giorno per i non residenti) per poter arrivare ad Ambria con la macchina.
Il bar si trova in Via Roma, 69, 23020 Piateda SO.
Ora puoi proseguire: la strada inizialmente è larga e asfaltata con pochi tornanti.
Troverai due bivi:
ad ognuno segui la direzione per Ambria.
Dopo il secondo bivio la strada è una cementata un po’ stretta, ma in circa 10 minuti sarai arrivato a destinazione.
La partenza dell’escursione: Ambria
Qualche metro prima dell’abitato di Ambria troverai un ampio parcheggio dove puoi lasciare l’auto.
Ricordati di esporre il ticket: il parcheggio è sottoposto a controlli frequenti delle forze dell’ordine.
Già dalla partenza ti renderai conto di essere finito lontano dal mondo.
Prati verdi, il torrente che scorre vicino alla strada, antichi ponti e baite molto caratteristiche ti accoglieranno e ti faranno venire voglia di perderti tra le minuscole “vie” del paese, se così possiamo chiamarlo.
Ambria è incantevole, tanto che mi è venuta voglia di venire a vivere proprio qui!
Al ritorno puoi fermarti all’Azienda Agricola Pasini per comprare dell’ottimo formaggio d’alpe.
Lungo il percorso
Attraversa Ambria seguendo le indicazioni per il Lago Venina, lungo il sentiero 254.
Ben presto inizia la prima salita per superare il dosso proprio di fronte ad Ambria:
uno stretto ma breve sentiero si inerpica lungo il prato.
Superato questo primo colle, trascorrerai la maggior parte del tempo all’ombra del bosco.
Betulle, sorbi, larici e poi abeti predominano il paesaggio.
Il tracciato finora è semplice, con pochi sassi qua e là, la salita è dolce e costante.
A circa metà percorso incontrerai i resti di un’antica frana che non danno fastidio al sentiero:
qui la traccia prosegue in piano e il bosco si fa leggermente più rado.
Arrivato alla fine di questo pianoro inizia la salita vera e propria, il tratto più impegnativo di circa 250 metri di dislivello.
Il percorso non è esposto:
nei punti in cui costeggia dall’alto il torrente è stato reso sicuro da un parapetto in corda metallica.
L’arrivo al Lago Venina
Gli ultimi tornanti in salita ed ecco la sorpresa:
sei arrivato alla casa dei guardiani del Lago Venina,
una diga artificiale costruita nel 1942, il cui muro ad archi di ben 44 metri di altezza la rende una costruzione davvero imponente.
Assurdo pensare cosa siamo in grado di costruire!
Ed ecco anche il Lago Venina, situato a quota 1850 metri:
un incredibile specchio d’acqua che, purtroppo, con i problemi idrici di quest’anno quel giorno non era al massimo dello splendore.
Ora ti consiglio di procedere lungo il sentiero che trovi a sinistra
per costeggiare tutto il Lago Venina
e arrivare fino alle baite della Casera Vecchia.
Questo tracciato è completamente in piano,
il dislivello positivo di oggi infatti è terminato con l’arrivo alla casa dei guardiani.
Alla Casera Vecchia incontrerai e attraverserai il Torrente Venina, le cui acque si gettano nell’omonimo lago.
Il ritorno
Questa volta ho scelto di tornare dalla stessa strada dell’andata.
Ti consiglio però di fare tutto il giro della diga
e continuare lungo il sentiero che torna ad Ambria dall’altro versante rispetto a quello dell’andata.
Io ho scelto di non farlo poiché quel giorno stavano facendo dei lavori e avremmo rischiato di non poter passare.
Dettagli del trekking e consigli utili
Parcheggio: 46.10083738287254, 9.887836246865241
Lunghezza totale del percorso (andata e ritorno): 8 km
Quota più alta: 1900 metri s.l.m.
Dislivello positivo: 530 metri
Difficoltà: facile. È richiesto un minimo di allenamento a causa del dislivello.
Per allungare: varianti consigliate
Come ho già accennato, la Val Venina è ricca di materie prime,
tra cui il ferro che veniva largamente estratto soprattutto durante i tempi della guerra.
Proseguendo dalla diga il dislivello aumenta, ma potrai ammirare gli antichi forni e le miniere.
Ecco quindi come allungare il percorso:
- Dalla Diga ai forni
- Dai forni al Passo Venina
La prossima volta che tornerò qui sarà per arrivare fino al Passo, al di là del quale c’è la Val Brembana.
Il Passo Venina è infatti raggiungibile dal Rifugio Fratelli Longo in provincia di Bergamo.
Per scoprire invece la vicina Valle di Scais clicca qui.
Arci
25 Ottobre 2022Vorrei sapere se i disabili proprietari del cartellino invalidi hanno diritto o meno a transitare senza pagare il transito.grazje
Benedetta Sala
25 Ottobre 2022Per un’informazione così specifica è importante ti direi di contattare direttamente il Comune o la polizia locale di Piateda!