Si sente sempre più spesso parlare di foliage, un evento che attira tante persone alla montagna e al trekking.
Quando si parla di foliage, infatti ci viene in mente solo una cosa:
è arrivato l’autunno.
La mia stagione preferita e quella di molti, con i suoi toni caldi e accoglienti che colorano le giornate più uggiose di novembre.
Il 22 settembre nell’emisfero boreale è il giorno dell’equinozio d’autunno: salutiamo l’estate e attendiamo l’arrivo dell’inverno.
E la natura, come sempre, accompagna questo periodo con un fantastico spettacolo di colori e sfumature, che vanno dal giallo al rosso, con qualche macchia verde che ancora fa capolino dal bosco.
Che cos’è il foliage
Questo graduale cambiamento di colore delle foglie degli alberi, anche se non di tutti, viene proprio definito foliage.
“Winter is coming…” La natura manda un segnale.
Le giornate iniziano ad accorciarsi, ma non solo per noi: più ore di buio significano che le piante sono meno esposte alla radiazione solare. Anche la temperatura scende e gli organismi vegetali iniziano un graduale cambiamento per adattarsi alle nuove condizioni ambientali.
Una di queste conseguenze è proprio la variazione del colore delle foglie, che regolano il loro ciclo biologico proprio in base alla temperatura e all’intensità luminosa.
Perché le foglie sono verdi…
La foglia è un vero e proprio organo della pianta, fondamentale per il suo ciclo vitale.
Si protende verso la luce e ha l’importante funzione di assorbirla, grazie all’opera della clorofilla: la fotosintesi clorofilliana avviene grazie alla sua capacità di acchiappare la radiazione luminosa proveniente dal Sole.
Ti sei mai chiesto se c’è un motivo per le foglie sono verdi?
Non potevano essere viola o azzurre?
La lamina fogliare è formata da tante piccolissime cellule, ognuna divisa in tanti scomparti con una funzione ben precisa, chiamati organelli cellulari.
Tra questi ce ne sono alcuni, i cloroplasti, che, come dice la parola, hanno la funzione di accumulare la clorofilla sotto forma di “pallini verdi”.
Sono talmente tanti che colorano la foglia: ecco perché noi la vediamo verde.
…E poi diventano gialle?
La clorofilla è un pigmento.
E cosa succede quando diminuisce?
La minor esposizione e l’escursione termica giornaliera portano la pianta ad un grande cambiamento: viene prodotta sempre meno clorofilla e il cloroplasto diventa un organello vuoto, trasparente.
All’interno della foglia ci sono altri pigmenti secondari, come le xantofille, i carotenoidi e gli antociani, normalmente presenti in quantità minore rispetto alla clorofilla. Quando questa diminuisce fino a scomparire, lascia spazio al colore giallo, arancione e rosso degli altri pigmenti…
ecco spiegato il foliage!
Foliage: succede a tutti gli alberi?
No.
Esistono alberi che perdono le foglie stagionalmente, detti appunto caducifoglie, e alberi che non perdono tutte le foglie nella stagione sfavorevole, detti sempreverdi.
Hai presente il classico albero di Natale?
L’abete è un sempreverde, quindi d’autunno e d’inverno avrà le foglie verdi.
Principalmente, le piante caducifoglie sono latifoglie: a foglia larga, abituate a vivere a basse quote (acero, quercia, castagno, betulla…).
Le piante sempreverdi sono per la maggior parte conifere: aghifolie, le troviamo anche a quote elevate fino ai 2500 metri (abete, pino, tasso, cipresso…).
Come tutto in natura, questa divisione non è così netta.
Una conifera delle nostre zone infatti è la principale protagonista del foliage ad alta quota ed è anche la mia preferita: il larice (Larix decidua).
In italia, ha il primato di essere l’unica conifera che perde le foglie!
Non è curioso?!
Da metà ottobre infatti i primi larici iniziano a dipingersi di un giallo intenso, dorando piano piano l’intero bosco. Uno spettacolo!
Il larice in questo caso è anche un ottimo indicatore che ti aiuta a riconoscere le specie: se in estate hai difficoltà a distinguere un larice da un abete o da un pino (osserva bene le foglie, la differenza si nota!), in autunno ti aiuta lui stesso cambiando colore!
5 posti per ammirare il foliage
- VAL VIOLA (SO): un trekking semplice, adatto a tutti, ma che ti entra nel cuore. È il mio preferito!
- VAL CODERA E TRACCIOLINO (Novate Mezzola – SO): scorsi sul lago, foliage autunnale e antichi binari sul sentiero. Da vedere assolutamente!
- LAGO DI COLINA (SO): riflessi dorati sulle acque del lago in un posto decisamente poco frequentato.
- PARCO DI MONTEVECCHIA E DELLA VALLE DEL CURONE (LC): vicino a Milano, frequentatissimo nel weekend, ma ricco di una rete di sentieri tra boschi di latifoglie e sorgenti petrificanti. Visita il sito per ulteriori informazioni (attenzione: spesso il transito delle auto è vietato. È presente una navetta).
- SAN GENESIO (LC): la “montagna” di casa mia.
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