La natura può essere considerata una vera e propria maestra perché offre un ambiente ricco di stimoli e di opportunità di apprendimento.
È un dato di fatto che negli ultimi anni l’utilizzo di materiali naturali come strumenti di gioco si è diffuso sempre di più nelle pratiche educative.
Inoltre, dopo la pandemia da Covid19 la voglia di ritornare alle origini in natura è aumentata, ricercando spazi aperti e naturali come ambienti di apprendimento.
Queste scelte non sono per niente una novità:
se ripercorriamo a ritroso la storia della pedagogia, diversi autori hanno fatto della pedagogia verde – chiamiamola così – la loro metodologia predominante:
Jean Jacques Rousseau, Friedrich Frobel, Maria Montessori e John Dewey sono solo alcune tra le figure pedagogiche di spicco che hanno costruito l’ideologia educativa mettendo al centro la natura e il rapporto dei bambini con essa.
In questo articolo voglio esplorare l’importanza di utilizzare materiali naturali nell’apprendimento, spesso sotto forma di gioco e attività ludiformi, argomento a me molto caro anche perché l’ho affrontato nella mia tesi di laurea in Scienze Naturali.
Parleremo quindi dei benefici di questa pedagogia rispetto al metodo più tradizionale, che non verrà screditato.
L’educazione in natura
Sono dell’idea infatti che da tutti gli approcci si possa trarre dei vantaggi.
Si possono raggiungere risultati auspicabili, solo con tanto impegno e buona volontà da parte degli operatori del settore – insegnanti, educatori e genitori: è questa la chiave grazie alla quale si può arrivare ad un risultato davvero eccellente, che possa fare la differenza nell’educazione dei nostri bambini.
Tutto questo si basa sul presupposto che la natura offra un terreno fertile per lo sviluppo e la crescita dei bambini. Considerato questo postulato come la base portante del mio discorso, affrontiamo insieme alcuni argomenti fondamentali per parlare di educazione in natura.
Ad esempio:
- l’importanza di utilizzare materiali naturali per il gioco dei bambini,
- i benefici che ne derivano per il loro sviluppo e crescita,
- l’avanguardia di questa metodologia pedagogica rispetto ai metodi scolastici ed educativi convenzionali.
Dopo alcuni anni passati tra fattorie didattiche, scuole dell’infanzia, enti regionali, associazioni educative, saltellando tra il pubblico e il privato, utilizzerò alcuni esempi vissuti in prima persona nel mio percorso di insegnamento e di educazione ambientale per rafforzare la mia tesi.
Questo articolo è proprio il frutto delle mie riflessioni scaturite spontaneamente dal mio sguardo – anzi, più o meno spontaneamente, dato che la varietà di approcci con cui mi sono interfacciata ha necessariamente spinto i miei pensieri a voler ricercare il metodo più affine ai miei gusti e al mio stile personale.
I materiali naturali come strumenti di gioco dei bambini (e non solo)
La natura offre un quantitativo di materiali pressoché infinito.
Limitiamoci per ora a considerarne alcuni, tra i più comuni, quali sassi, la sabbia, la terra, i rami, le foglie,… giusto per avere un’idea di cosa stia parlando.
Ognuno ha una consistenza al tatto diversa dall’altro, per non parlare di forme, colori, dimensioni, ma anche di odori, sapori, suoni.
Infatti, i materiali naturali offrono un’esperienza tattile, visiva e sensoriale unica per i bambini.
Questi oggetti sono facilmente accessibili e stimolano la curiosità e l’esplorazione.
A differenza dei giocattoli tradizionali, i materiali naturali sono spesso privi di scopi predeterminati, il che permette ai bambini di utilizzarli in modo creativo e di adattarli alle loro esigenze e fantasie.
Sono loro che diventano i protagonisti del loro stesso gioco.
E così manipolano la natura a loro piacimento, trasformano ciò che hanno in mano e davanti agli occhi in qualcosa di estremamente pratico e utile (ad esempio un rametto di abete può diventare un pratico pennello) oppure di “assurdo” e fantasioso (lo stesso rametto si trasforma in una bacchetta magica).
Secondo uno studio condotto da Salingaros e Masden (2017), l’utilizzo di materiali naturali nel gioco dei bambini favorisce lo sviluppo della creatività e dell’immaginazione.
I bambini possono creare giochi di ruolo, costruzioni e scenari immaginari utilizzando elementi naturali, incoraggiando così la loro capacità di pensiero astratto e la risoluzione dei problemi.
Benefici per sviluppo, crescita e apprendimento nella fascia 0-6
Uno studio di Taylor et al. (2001) ha dimostrato che l’esposizione alla natura e l’utilizzo di materiali naturali nel gioco promuovono la salute fisica e mentale dei bambini.
Ti dico solo che i bambini che trascorrono più tempo in ambienti naturali mostrano una maggiore resistenza alle malattie, una migliore capacità di concentrazione e un livello di stress ridotto.
Se conosci il mio sito e hai già letto qualche altro articolo o mi segui sui social, sai bene quanto cerco di portare questo argomento nella quotidianità di chi mi legge:
la frase che hai letto poco fa è applicabile benissimo anche a ragazzi e adulti.
È scientificamente provato che stare in natura fa davvero bene!
Ci dà benessere, ma stimola anche i nostri neuroni a lavorare in continuazione, creando cose, aumentando interessi, portando la nascita di nuove passioni.
Tutte cose che renderanno la nostra vita decisamente più bella e stimolante, rendendo il nostro corpo anche più sano di prima.
Tornando a noi, il contatto diretto e l’utilizzo di elementi naturali favorisce anche lo sviluppo di capacità motorie, cosa fondamentale nei bambini appartenenti alla fascia di età 0-6 che hanno tutto il bisogno di scoprire il loro corpo, il movimento, l’equilibrio, lo spazio intorno a loro.
La manipolazione di oggetti naturali, come la raccolta di pietre o la costruzione di strutture con rami, richiede movimenti precisi e una coordinazione che spesso noi adulti diamo per scontati, ma che per i bambini sono di fondamentale importanza per scoprire loro stessi, le loro capacità e il mondo circostante.
Questo tipo di attività contribuisce allo sviluppo delle capacità motorie fini e grossolane.
La natura come fonte di stimoli per l’educazione
Oltre ai benefici per lo sviluppo fisico e mentale,
la natura è talmente vasta e ricca di diversità che offre una gamma di stimoli educativi davvero vasta, difficilmente paragonabile alle invenzioni strutturate moderne fatte di plastica e altri materiali artificiali.
L‘ambiente naturale è un laboratorio vivente a cielo aperto che presenta infinite opportunità di apprendimento.
Sono di parte, ma parliamo ad esempio di come una bella passeggiata in montagna possa diventare qualcosa di più.
Oltre a un ottimo escamotage per far camminare i nostri piccoli – e lamentosi – esploratori, ad ogni passo si può:
- osservare gli animali nel loro habitat naturale,
- scoprire fiori e piante,
- contare le foglie di forme particolari,
- esplorare i cicli della vita di insetti e piante,
- scoprire per la prima volta ecologia ed ecosistemi.
- …
Secondo un articolo pubblicato su “The Journal of Environmental Education” da Chawla (2015), l’educazione basata sulla natura promuove il pensiero critico, la curiosità e la connessione emotiva con l’ambiente.
I bambini che sperimentano un apprendimento basato sulla natura sviluppano una maggiore consapevolezza ambientale e sono più propensi a diventare cittadini attivi e responsabili nel futuro.
Tradizione e pedagogia verde: confronti
La pedagogia naturale si distingue dal metodo scolastico tradizionale per diversi aspetti.
Ovviamente, partiamo con il considerare l’ambiente.
Pensiamo alle scuole in cui siamo andati praticamente tutti al giorno d’oggi:
si basano su un ambiente strutturato, ben definito e sul trasferimento di conoscenze attraverso lezioni frontali, ribadendo concetti e argomenti studiati in modo mnemonico (il più delle volte) che spesso dopo anni abbiamo completamente rimosso dal nostro bagaglio culturale perché inutili e non pratici.
Ovviamente sto generalizzando, non posso affrontare ogni tipo di argomento, ma diciamo che in generale il metodo tradizionale di insegnamento funziona più o meno così.
La pedagogia naturale invece si concentra sull’apprendimento esperienziale e sull’esplorazione autonoma.
Uno studio condotto da Kyttä (2011) ha evidenziato che l’apprendimento basato sulla natura favorisce un senso di appartenenza e di connessione con il mondo circostante.
I bambini imparano attraverso l’esperienza diretta e instaurano un legame profondo con la natura, sviluppando una maggiore motivazione intrinseca per l’apprendimento.
Inoltre, la pedagogia naturale promuove l’apprendimento interdisciplinare.
I bambini esplorano la natura attraverso una varietà di discipline, come la biologia, la geologia, la matematica e l’arte.
Questo approccio permette ai bambini di sviluppare una visione olistica del mondo, superando la compartimentazione dei contenuti presenti nel metodo scolastico tradizionale.
Riflessione sui metodi
Non voglio fare di tutta l’erba un fascio,
ma è un dato di fatto come la natura come ambiente di apprendimento sia decisamente più stimolante e garantisce un risultato decisamente più efficace rispetto al metodo tradizionale con l’utilizzo di giochi “preconfezionati”.
Ora, avendo lavorato in diversi ambiti, sono estremamente consapevole di quanto portare la pedagogia verde nella scuola sia difficile.
Credo che la mancanza di voglia e di fiducia da parte di chi opera nel settore da diverso tempo sia la principale causa di questo.
Guardiamo però i contesti in cui l’aria è più fresca e ben disposta al cambiamento.
A volte non si può portare la classe in natura, quindi la soluzione è semplice:
portare la natura in classe.
Ad esempio, qui puoi trovare alcuni spunti utili per metterlo in pratica.
Cambiare sguardo per avere nuove prospettive
Destrutturare i classici contesti scolastici, gli arredi tradizionali e i giochi più costosi è la cosa più semplice che si possa fare, se ci si mette di impegno e di buona volontà.
Anche il giardino scolastico, spesso poco curato e povero di stimoli è in realtà ricchissimo di opportunità se si sa dove e come guardare.
E soprattutto se si trasmette ai bambini questo sguardo un po’ diverso dal solito!
Impareranno ad utilizzare un semplice prato per scoprire i suoi segreti, lo useranno come letto per osservare le nuvole, cercheranno insetti, apprezzeranno l’erba alta non tagliata che tanto dà fastidio agli adulti per scoprire tutta la biodiversità che si nasconde al suo interno.
Torneremo così, grandi e piccoli, ad apprezzare le piccole cose.
A stare bene con materiali semplici, poveri – come il legno, che è un ottimo materiale! – e scoprire così
che spesso è la semplicità che ci rende più ricchi.
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