Andiamo a scoprire il Lago Lagazzuolo in Valmalenco,
una delle valli laterali della Valtellina più conosciute e gettonate di cui ti ho già parlato.
A proposito, se vuoi ulteriori dettagli o scoprire altri sentieri in zona puoi contattarmi direttamente per organizzare al meglio la prossima escursione.
Questa volta ho scelto di andare ad ammirare uno dei laghi più spettacolari che fortunatamente non è così frequentato – a differenza dei dintorni più turistici.
Devo però fare una premessa importante:
Ho pensato a lungo se inserire questa meta qui e raccontartela.
Ha senso rischiare di esporre un luogo quasi incontaminato a tanto pubblico?
Facciamo un patto
Ci ho pensato su parecchio.
E ho deciso di darti fiducia: voglio parlarti comunque del Lago Lagazzuolo, ma
Ad un patto:
ogni volta che leggerai un mio articolo e andrai a visitare il posto di cui ti ho parlato impegnati a lasciarlo meglio di come lo hai trovato.
Ricordiamoci questo:
siamo tanti, siamo rumorosi e spesso non curanti dell’impronta che lasciamo.
Se leggi questo blog però sei sicuramente un’amante della natura e hai rispetto per l’ambiente, quindi:
non lasciamo tracce.
Come arrivare alla partenza del trekking
Raggiungi Sondrio tramite la SS38 e segui le indicazioni per la Valmalenco.
Supera Torre di Santa Maria e alla rotonda segui i cartelli che indicano “San Giuseppe”.
Nei dettagli trovi le coordinate del parcheggio, ma ti spiego brevemente la sua posizione:
superato il centro di San Giuseppe procedi in direzione Chiareggio.
Oltrepassata qualche curva nel bosco, proprio su una di queste, troverai alla tua sinistra uno spiazzo in erba con i cartelli del CAI.
Sei arrivato al punto di partenza che ti porterà al Lago Lagazzuolo!
La partenza
I primi metri di sviluppo di questa bella camminata attraversano uno stretto sentiero:
il cartello indica 1h30 per il Lago Lagazzuolo sul sentiero 321.
Il tracciato è erboso ed è una breve traccia che semplicemente ti porta alla strada sterrata sottostante.
Dopo pochi minuti sarai di nuovo in campo aperto e ti troverai di fronte il Torrente Mallero in tutta la sua bellezza.
Dovrai attraversarlo, c’è un magnifico ponte in legno che ti permette di affacciarti su di una grande pozza.
Io qui mi sono già fermata ad ammirare il paesaggio:
si sa, la Valmalenco riserva sempre piccoli angoli nascosti di Paradiso.
Superato il ponte – chiudi bene il cancello soprattutto in estate quando il bestiame è al pascolo – rientrerai subito nel bosco.
Il sentiero inizialmente è in piano, ben segnalato, già immerso nel verde.
Superata una breve distesa erbosa dove sicuramente qualche capriolo sosta per riposare un po’,
il sentiero torna nel bosco e al bivio scegli la traccia in salita a sinistra.
Il percorso per il Lago Lagazzuolo
Da qui in avanti dovrai affrontare 530 metri di dislivello solo come la Valmalenco sa fare
sono tutti concentrati nei 2 chilometri che dalla partenza ti portano fino al Bivacco degli Alpini, all’Alpe Lagazzuolo.
Ho scelto questa escursione dopo il rientro dalle ferie, pensando fosse una semplice passeggiata.
Peccato che non avevo preso in considerazione i kg presi in Sardegna e quanto mi mancava stare nel bosco.
Inutile dire che mi fermavo ad osservare ogni minima cosa e sono stata davvero lenta,
ma ormai avrai capito il mio mood preferito di andare in montagna, quindi…
che ce frega della tempistica!!!
Se hai visto le mie storie su Instagram di quel giorno sai già tutto quindi vado avanti.
Tutti i 2 km si sviluppano all’interno di un magnifico bosco di conifere.
Sei circondato dal verde, il muschio soffice ricopre le rocce intorno a te.
Il sottobosco è pungente, profumato, soprattutto quel giorno dopo un po’ di pioggia.
Proprio da goderselo con lentezza.
Lo specchio d’acqua più bello della Valmalenco: il Lago Lagazzuolo
Dopo questi fatidici 2 km il bosco si apre.
Troverai una distesa di prato intorno a te, circondata da abeti e larici e di fronte c’è il Bivacco degli Alpini.
Quel giorno non siamo entrati perché c’era gente, la prossima volta scatterò delle foto e le inserirò qui.
Guarda a destra: la vista da qui è incredibile.
Si vedono tutte le alte cime della Valmalenco, in lontananza il Rifugio Longoni e l’ex Rifugio Scerscen.
Segui il sentiero girando a sinistra, supera qualche larice ed ecco lì lo spettacolo.
Il Lago Lagazzuolo è un bacino naturale dallo splendido colore azzurro intenso, incastonato tra le montagne più alte in una macchia verde di conifere che gli fa da cornice.
Si trova proprio a 2000 metri di quota.
Ci tornerò presto, in autunno inoltrato, perché sai quanto amo questa stagione e sicuramente il lago dà il meglio di sé in quel periodo.
Come mi aspettavo, ha sofferto parecchio la mancanza d’acqua.
Uno spettacolo incantevole e triste allo stesso tempo, immerso nel silenzio.
Il ritorno: due opzioni
Dopo una meritata sosta a godersi il paesaggio e un buon libro, è ora di fare ritorno.
Qui ci sono diverse varianti, c’è anche la possibilità di compiere un bel giro raggiungendo la Bocchel del Cane o il Lago Pirola,
ma te lo racconterò un’altra volta.
- La scelta più semplice è quella di scendere dalla stessa strada dell’andata. La maggior parte dei visitatori fa proprio così e in breve tempo, circa un’oretta di discesa, avrai raggiunto la macchina.
- La seconda variante è quella di compiere un bel giro ad anello completo passando per l’Alpe Zocca e Chiareggio: noi abbiamo scelto questa opzione.
Il ritorno ad anello
Devo ammettere che questa variante è stata una sorpresa perché i nostri piani non erano proprio questi.
Ora ti racconto.
Lasciato il Lago Lagazzuolo, torna al Bivacco degli Alpini (in foto).
Qui troverai dei cartelli CAI: segui il sentiero che passa tra gli edifici del bivacco, lasciando quindi il lago sulla sinistra e il sentiero dell’andata proprio alle tue spalle.
Le indicazioni parlando del sentiero 318, per l’Alpe Zocca.
Il sentiero è segnalato dalle bandierine rosse e bianche,
ma da qui in avanti ti avviso che non troverai altri cartelli segnaletici.
La nostra idea – dopo aver studiato attentamente le carte escursionistiche – era quella di percorrere questo sentiero per metà della sua intera lunghezza e poi seguire una traccia ripida in discesa che porta poco dopo San Giuseppe.
In modo tale da fare un anello senza allungare di troppo il giro.
Secondo te è andata così?
Ovviamente no!
Lungo il sentiero 318
Abbiamo deciso di continuare lungo il sentiero 318 poiché la traccia che tagliava non era messa molto bene e non ci ispirava fiducia.
Abbiamo seguito il nostro istinto ed è andata bene:
se l’avessimo seguita saremmo poi dovuti tornare indietro a causa di una recente frana.
Il sentiero 318 è ben tracciato. Alterna tratti nel bosco a quelli aperti sul magnifico panorama.
Indossa pantaloni lunghi: non è un sentiero molto frequentato quindi la vegetazione prende il sopravvento in alcuni punti – soprattutto le ortiche.
Provate direttamente sulla mia pelle!
Ci sono dei piccoli tratti su pietraia: fai attenzione e non avrai problemi.
La traccia è principalmente in piano, in mezza costa, l’ultimo tratto nel bosco è in discesa costante, ma non ripida.
Arriverai quindi all’Alpe Zocca e sbucherai a Chiareggio, sul Mallero,
proprio alla partenza per il Rifugio Ventina e Gerli-Porro.
Da Chiareggio a San Giuseppe
Una volta arrivato a Chiareggio dovrai seguire la strada sterrata – anche ciclabile – che costeggia quella asfaltata delle macchine.
In pratica avrai accanto il Mallero per tutto il tempo e con un anello avrai raggiunto San Giuseppe.
Alla fine si è rivelato un bel giro e un buon allenamento per la prossima escursione!
Scegliendo di compiere questa variante abbiamo così aumentato di tanto i km percorsi senza però aumentare il dislivello:
un buon modo per allenare fiato e gambe.
Dettagli del trekking e consigli utili
Parcheggio: 46.30204409701945, 9.833348070080904
Lunghezza sola andata (partenza-Lago Lagazzuolo): 2,48 km
Lunghezza totale del percorso (anello completo): 12,1 km
Dislivello positivo sola andata (partenza-Lago Lagazzuolo): 570 m
Dislivello positivo anello completo: 670 metri
Difficoltà: facile (se sei abituato alla montagna!).
Lungo l’anello completo ci sono punti più tecnici su pietraia. Sono abbastanza semplici e non richiedono particolare attrezzatura.
Ricorda SEMPRE di indossare le calzature adatte.
Se ti senti più sicuro porta con te i bastoncini da trekking.
Consiglio una giacca a vento perché la zona del lago è spesso molto ventilata.
Se grazie a questo articolo andrai a camminare alla scoperta del Lago Lagazzuolo scrivimi oppure lascia un commento qui sotto e racconta la tua esperienza:
avere diversi punti di vista e un riscontro differente aiuta tutti i camminatori e potrebbe essere davvero utile.
Se ti è piaciuto questo racconto condividilo con chi vuoi!
Alla prossima avventura.
Franco
11 Ottobre 2022Ho 83 anni, sono appassionato di montagna e ormai ho fatto parecchie decine di escursioni su buona parte delle Alpi e in Svizzera. Questo mi permette di immedesimarmi leggendo le ottime descrizioni del percorso come quello appena letto: leggendo mi sembrava di essere lì. Il lagazzuolo non l’ho mai visto ma da quelle parti sono stato alla Musella e altri due rifugi delle vicinanze. Odio i bastoncini: quando vado per lepntagnr mi immedesimo nei vecchi montanari con gerla e rustico bastone. Beata Lei! Come la invidio!
Caro Sandro, sono davvero felice che degli appassionati di montagna come lei leggano le mie descrizioni. Se ha altri consigli o commenti da farmi negli altri articoli li leggo molto volentieri
Marco
21 Ottobre 2022Una splendida hgita e un’ avvincente e puntuale tacconto per portarci per mano a vivere la tua esperienza!Brava, alla prossima avventura!
Benedetta Sala
29 Ottobre 2022Grazie mille Marco
Federico Gueli
31 Ottobre 2022Pensa che fino a 20anni fa circa c’era un nevaio e un iceberg nel lago! uno spettacolo.
Io ho fatto il tuo stesso giro 2anni fa dopo il LD quindi solissimo e come te ho riscontrato che il sentiero a scendere si perde e anche nella zona frana nuova e’ facile da smarrire invece al contrario salendo da sove volevi scendere tu non si perde la traccia ma meglio chiedere prima.
Una volta arrivati a chiareggio si puo’ anche decidere il sentiero sulla riva destra scendendo che e’ molto bello anche se parte in salita e poi si congiunge con la sterrata che hai citato.
Invece ti consiglio la via piu’ difficile ma piu’ bella che raggiunge Lagazzuolo partendo da Primolo e’ un sentiero che sale dritto tra i roccioni in sicurezza ma inadatto x inesperti e o chi ha le vertigino e raggiunge l’alpe braccia da dove o si puo’ andare ai laghetti sassersa via pradaccio o invece dall’altra parte raggiungere in costa(su e giu’ e con sentiero non ben tracciato) la conca di lagazzuolo via alpe girosso (o superiore o inferiore dipende se vuoi scemdere e salire o salire e poi scendere).
AVVERTENZA quest’ultimo lo feci 25 anni fa meglio prima informarsi in loco sullo stato dei sentieri,magari all’Osteria99 che son giovani e cacciatori e sanno i sentieri come sono messi.
MolteniRuggero
29 Ottobre 2022Sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio.Abbastanza faticosa la salita e una volta arrivato è un semplice laghetto alpino.Molto deluso
Benedetta Sala
29 Ottobre 2022Mi spiace che non ti sia piaciuto Ruggero! Lo considero molto diverso dagli altri laghi in Valmalenco proprio a causa del suo colore.. eche in autunno spicca ancora di più! La salita è abbastanza faticosa, é vero, ma trovo che anche questo dia quella nota in più alla meta perché me la fa apprezzare ancora di più. I gusti però sono soggettivi quindi comprendo il tuo commento. Hai un altro lago che ritieni molto più bello da consigliarmi?
Gino
21 Novembre 2022Avrei preferito non trovare articoli su questo posto. Negli ultimi anni sale moltissima gente rispetto a prima, fanno picnic intorno al lago e lasciano sempre qualche sacchetto o bottiglia vuota. Se dovete comportarvi da milanesi state a Milano. Se andate nella natura invece siate consapevoli dei posti e rispettosi dell’ambiente e delle persone che lo curano.
Benedetta Sala
21 Novembre 2022Buonasera Gino,
Lo scopo del blog è proprio quello di vivere la montagna e la natura in generale “tornando alle origini”, senza lasciare traccia del nostro passaggio. Non parlo di tutti i posti che frequento, ma scelgo di raccontare soprattutto quelli più frequentati proprio per far passare questo messaggio. La Valmalenco ormai è una meta turistica ben gettonata. Sono comunque d’accordo con te infatti durante la salita al Lagazzuolo ho raccolto diversi fazzoletti proprio sul sentiero e ne ho parlato sul mio profilo Instagram.
Yur
4 Dicembre 2022Ci dobbiamo tornare quando sarà imbiancato!
Anna
25 Giugno 2023Ciao Benedetta,
Grazie per avermi fatto scoprire questo bellissimo laghetto, ho fatto tanti giri in Valmalenco, che mi piace molto, ma questo posto incantato non lo conoscevo proprio. Ci sono stata oggi, dopo averlo letto nel tuo blog quest’inverno, era uno degli obiettivi dell’estate, salita un po’ ripida perché sono fuori allenamento ma obiettivo raggiunto. Bella giornata, pochi escursionisti e nessun rifiuto nè al lago nè sul sentiero.
Benedetta Sala
27 Giugno 2023Ciao Anna,
mi fa davvero piacere leggere queste tue parole! Quel posto è davvero incantevole, credo che ci tornerò anche quest’anno!
rosella
27 Aprile 2024sono stata al lagazzuolo tanti anni fa, è stato fantastico un luogo da favola , un paradiso