L’outdoor education e l’educazione ambientale

5 Min Lettura

Oggi voglio parlarti dell’outdoor education e dell’educazione ambientale.

Ti rubo solo qualche minuto, ma tengo particolarmente a questo argomento.

Perchè?

Perché Due Passi In Natura fa sempre riferimento alla natura e all’outdoor e voglio darti delle basi scientifiche e pedagogiche per fidarti di quello che leggerai qui.

Tutto quello che troverai in questo articolo è scritto sulla base di studi scientifici e della mia esperienza diretta in ambito lavorativo.

Ma tranquillo, non sarà noioso! 😉

outdoor education educazione ambientale

Come lavorare in natura: la mia esperienza

Fin da bambina volevo avere a che fare con la natura tutti i giorni.

Avevo anche un’indole altruista ed ero interessata alla sociologia e alla pedagogia:

ho voluto unire le due cose.

Dopo il Liceo Socio-Psico Pedagogico ho preso la laurea in Scienze Naturali.

Poi sul lavoro ho cercato di fare la stessa cosa.

Ho lavorato e lavoro tuttora come educatrice e educatrice ambientale.

Unisco gli aspetti pedagogici con quelli ambientali e cerco di rimanere sempre aggiornata con i nuovi studi. 

outdoor education educazione ambientale
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Imparare in natura: cos’è l’outdoor education

Ora arriva la parte più tecnica.

Avere un contatto con l’ambiente naturale è fondamentale per la vita di ognuno di noi, dai bambini agli anziani.

Talmente importante che le svariate scuole di pensiero hanno introdotto gli asili nel bosco, l’outdoor education, l’educazione ambientale e chi ne ha più ne metta.

Tutte però hanno un denominatore comune: l’apprendimento tramite l’esperienza.

Ultimamente si sente nominare l’outdoor education molto spesso.

In effetti, è un termine molto recente che però ha radici lontane.

Rousseu, Dewey, Montessori, Piaget sono solo alcuni dei grandi pedagogisti che hanno messo l’accento sull’importanza dell’apprendimento tramite le esperienze pratiche.

Nella storia della pedagogia infatti l’ambiente di lavoro diventa sempre più importante perché

  • influisce direttamente sull’insegnamento,
  • l’allievo viene messo al centro del processo di apprendimento e diventa il protagonista della sua crescita.

La natura viene considerata come elemento fondamentale in cui poter fare esperienza, toccare con mano, sviluppare i sensi.

Così i bambini sviluppano fin da subito competenze trasversali grazie all’interazione diretta con l’ambiente, oltre ad uno spiccato senso di responsabilità e rispetto nei suoi confronti.

L’outdoor education è tutto questo e molto altro.

Te la racconto in pochi secondi.

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L’outdoor education: il metodo educativo in pillole

Ecco le principali fondamenta su cui l’outdoor education si basa:

  • la partecipazione attiva dell’allievo
  • l’esperienza all’aria aperta
  • la scelta del luogo di apprendimento
  • lo svolgimento di attività basate sullo sviluppo delle percezioni sensoriali
  • la proposta di situazioni/problemi/esperienze reali e tangibili nella quotidianità
  • il gioco come momento di apprendimento
  • l’incremento della cooperazione e collaborazione tra pari
  • il ruolo dell’educatore come osservatore al processo di apprendimento
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Diventare educatore ambientale

Come ti ho accennato poco fa, sono un’educatrice ambientale.

Non ti nego che mi è un po’ difficile darmi questa etichetta.

Ti spiego subito perché.

Quello dell’educatore ambientale è un ruolo professionale che in Italia non viene ancora riconosciuto.

Siamo delle figure un po’ strane!

In pratica, ci siamo, ma non siamo riconosciuti.

Finora soltanto la Liguria ha fatto dei passi avanti e riconosce l’educatore ambientale come professione.

Il risultato?

Tanto tanto tanto volontariato e tante lacune da colmare.

Io ho scelto di laurearmi in Scienze Naturali e ho sicuramente delle lacune negli aspetti didattico-pedagogici anche se dal Liceo posso dire di avere delle ottime basi.

Altri invece scelgono di laurearsi in Scienze dell’Educazione e hanno delle lacune sugli aspetti naturalistici e ambientali che con il tempo e tanta determinazione vanno colmate.

Insomma, se inventassero un corso universitario che possa racchiudere tutto questo sarei la prima della lista a farlo!

outdoor education educazione ambientale
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Sacrifici e soddisfazioni

Come avrai capito, l’educatore ambientale oggi deve un po’ arrangiarsi.

Fare corsi, studiare in autonomia, leggere tantissimo e stare al passo con i cambiamenti.

E soprattutto, fare tanta esperienza!

Te lo dico sotto voce perché non voglio far girare troppo la voce:

è il lavoro più bello del mondo.

Spesso però viene sottovalutato, soprattutto dalle aziende e dal punto di vista economico.

Il mio approccio all’educazione ambientale

Per farti capire meglio, ecco in breve cosa c’è dietro ogni mia attività:

  • Fase iniziale: decisione del tema di lavoro con l’ente/scuola/azienda con cui collaboro, dei tempi e dell’ambiente; sopralluogo e monitoraggio in loco.
  • Fase preparatoria (e la più impegnativa): selezione dei materiali, creazione dei contenuti, studio dell’argomento nel dettaglio, scrittura del progetto, preparazione di tutto l’occorrente;
  • Fase pratica: svolgimento dell’attività con il gruppo target della giornata. Divertimento assicurato!
  • Fase conclusiva: analisi di ogni step del progetto, sistemazione e aggiornamento per il prossimo evento.

Dato che la natura offre sempre nuove scoperte, spunti e riflessioni ti faccio un breve elenco dei temi generici che di solito affronto durante i miei progetti (ma ce ne sono un’infinità):

  • Flora e fauna (di solito i più gettonati)
  • Educazione alimentare
  • Sostenibilità ambientale: rifiuti
  • Sostenibilità ambientale: rispetto e responsabilità
  • Ecologia: uomo e natura
  • In montagna con rispetto
  • Conservazione della natura
  • Naturalisti per un giorno

R-estate in natura: le fattorie didattiche

Quale luogo migliore per mettere in pratica tutto questo se non le fattorie didattiche?

Sono i miei posti preferiti in assoluto!

I bambini possono correre spensierati in un luogo protetto dal caos e dalle strade, fare tante nuove scoperte e conoscere la vita della fattoria, immersi nel verde e circondati dagli animali.

Ed è proprio lì che potrai trovarmi quest’estate!

Da giugno ad agosto ti aspetto alle agri-settimane della Fattoria Didattica Sempreverde, poco sopra Morbegno.

Insieme alla fantastica Karen che con tanto impegno, passione e determinazione porta avanti tutta la vita della fattoria e dell’agriturismo abbiamo organizzato diverse attività di educazione ambientale dedicate ai più piccoli, dai 5 anni già compiuti agli 11.

Karen ti aspetta durante il weekend per un buon pranzo a base di prodotti tipici valtellinesi o durante le settimane potrà ospitarti nelle splendide camere dell’agriturismo.

Dai un’occhiata alla casa sull’albero e alla casa sotto le stelle 😉

Per gli amanti dell’avventura c’è anche la possibilità di pernottare in tenda.

Vieni a trovarci!

Per le prenotazioni contatta:

fattoriadidsv@gmail.com

Instagram: fattoriasempreverde_karen

Facebook: Fattoria Didattica Sempreverde

Chiama: +39-3479255649

Dove: Arzo, Strada per l’Alpe Pitalone 23017 Morbegno (Sondrio)

Coordinate GPS: 46°7’16.92″ N – 9°35’1.94″ E

Conoscevi già l’educazione ambientale?

Se sei interessato alle mie attività di educazione ambientale scrivimi qui.

Collaboro con istituti scolastici, fattorie didattiche, parchi e altri enti. 

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